“Supero il ponte San Domenico nel punto in cui i due fiumi confluiscono: il Busento e il Crati che come due braccia, stringono nella loro ansa la città del Medioevo che sale a piramide lungo una collina, verso l’imponente castello arabo-normanno […] Cosenza fu il centro di una civiltà urbana illuminata, si unì ai Francesi nel 1799, fu di volta in volta carbonara, mazziniana, patriottica, sino all’unificazione dell’Italia nel 1860. E se ricordo qui il suo passato, non è solo perché è un ricordo libresco, ma perché ha lasciato impronte incancellabili nei suoi monumenti e nelle sue mura.” (Maria Brandon Albini)
Borghi
Gestione borghi
Craco
Craco è uno dei luoghi più intensi che si possano vedere nel Sud. Ed è quasi sempre una visione solitaria. Sei tu e il paese che non c’è più. (Franco Arminio)
Crotone
Ercolano
“Poi, sulla costa, sono Napoli, anch’essa calcidese, chiamata Partenope dalla tomba della Sirena, Ercolano, Pompei, col Vesuvio che si vede non lontano, col fiume Sarno che la bagna, il territorio nocerino e la stessa Nuceria a nove miglia dal mare, Sorrento col promontorio di Minerva, un tempo sede delle Sirene.”
(Plinio il vecchio)
Erice
Il borgo di Erice (TP) racchiude già nel nome un mix di storia, cultura e mito: anche se Tucidide attribuisce storicamente la sua fondazione ad un gruppo di esuli troiani, secondo la leggenda la sua fondazione è attribuita a Eryx (da qui il nome), figlio di Afrodite e Poseidone; Virgilio nomina Erice più volte nell’Eneide: la rende teatro proprio del combattimento di Ercole contro Eryx, combattimento perso da quest’ultimo; la sceglie come luogo della morte di Anchise, padre di Enea, e la cita nuovamente quando Enea ci ritornerà un anno dopo per i giochi in onore di suo padre.
Sembrerebbe proprio, quindi, che da millenni questo paesino eserciti un fascino e un interesse non indifferente, presentandosi più volte nei racconti e nelle fantasie di uomini di tutti i tempi. Contesa dai Siracusani e Cartaginesi, poi conquistata dai romani, ha subito influenze arabe, normanne e spagnole e ha seguito, infine, le sorti del Regno delle due Sicilie portando ancora oggi con se i segni e le testimonianze delle epoche storiche che l’hanno attraversata. Immergiamoci, dunque, in questo piccolo universo situato poco lontano da Trapani, ora annoverato tra i borghi più belli d’Italia, e collocato su uno dei punti panoramici più suggestivi della Sicilia.
Ferrandina
Ferrandina, città racchiusa nel territorio della Valle del Basento, è un piccolo nucleo ricco di storia dove palazzi nobiliari, edifici religiosi e antichi monumenti testimoniano l’importanza e che questo borgo ha avuto durante i secoli, nelle vicende e nell’immaginario di popoli e sovrani.
La caratteristica della città è rappresentata dalle sue bianche casette disposte l’una accanto all’altra, incastonate nel paesaggio circostante attraversato dai maestosi calanchi, conformazioni geomorfologiche dovute all’erosione del terreno, che creano scenari emozionanti e di grande impatto visivo.
Il nome originario di Ferrandina era Troilia, toponimo attribuitole dai suoi fondatori, coloni della Magna Gecia. Secondo la tradizione Troilia fu edificata proprio in onore della città di Troia, ormai distrutta.
Importante centro culturale durante l’età magnogreca e romana, la città continuò ad essere un centro rinomato anche in epoca bizantina e sotto il dominio aragonese.
Ad oggi la sua storia continua a vivere nei secoli e attualmente è ancora possibile apprezzare le tante testimonianze che hanno reso celebre questo caratteristico borgo lucano.