Salerno si colloca in una posizione particolarmente favorevole tra la costiera amalfitana con i suoi caratteristici paesini di mare e la parte iniziale del Cilento, con le lunghe spiagge e le infinite distese di pineta. Scegliere questa città come meta di viaggio, quindi, permette di avere a poca distanza alcuni dei luoghi più apprezzati della Campania e poterli raggiungere con facilità. La geografia cittadina è molto varia e permette a chi è in visita di sperimentare e apprezzare tanti scenari diversi! Salerno, infatti, si estende sia lungo la costa dove un boulevard che guarda il mare è il pretesto per lunghe passeggiate, che verso la parte interna. Questa, a sua volta, si divide tra il centro storico, caratterizzato da stretti e pittoreschi vicoletti e la parte moderna della città. Alle spalle del lato pianeggiante, poi, si innalza una porzione collinare che arriva fino al monte Bonadies. Cosa significa questo nome? Letteralmente vuol dire “Buongiorno”: il monte, infatti, fu chiamato anticamente così proprio per la posizione che occupa: quella più alta della città, la prima illuminata dai raggi del sole che sorge.
Proprio per la sua posizione favorevole, a cavallo tra costiera amalfitana e Cilento, la cucina di Salerno comprende pietanze variegate, che sono il frutto di questa fortunata collocazione. Troviamo, quindi piatti che abbracciano tradizioni diverse, ma tutti caratterizzati dai sapori inconfondibili del Sud. Tra i primi piatti, oltre agli immancabili spaghetti ai frutti di mare ottimi in quasi tutte le cittadine marinare della Campania, trionfa un piatto a molti sconosciuto, ovvero le pennette all’ogliarese, condite con fiori di zucca, zucca decorticata, zucchine, cipolla e guanciale: una pietanza contadina dal sapore ricco e cremoso. Tra i secondi piatti troviamo, invece, la saporita e tradizionale milza ripiena di aglio prezzemolo e altre spezie, piatto tipico e legato alla festa patronale di San Matteo che si tiene il 21 settembre; oppure, per chi cerca i sapori del mare tipici di un tempo, consigliamo le alici alla piattella un piatto “povero” ma gustosissimo: si tratta di alici cotte in padella con olio extravergine, prezzemolo tritato e aglio, perfette se accompagnate da un buon vino bianco, magari un fiano di Paestum. Gli amanti dei latticini, poi, non potranno perdersi un assaggio della famosa mozzarella di bufala DOP, tipica di alcune zone del Cilento e che troverete facilmente anche in ristoranti e trattorie locali, o potrete gustarla come ingrediente della pizza al posto della mozzarella. Per i dolci, a Salerno è possibile trovare una vastissima pasticceria che abbraccia molti dei dessert campani in generale, ma tra i dolci locali troviamo la “scazzetta del cardinale” un dolce al sapore avvolgente e delicato fatto con pan di spagna ripieno di crema e fragoline, coperto di una glassa alle fragole dal colore rosa/rosso, da qui scazzetta, che sarebbe il tipico cappello scarlatto cardinalizio; inoltre è impossibile non assaggiare la crespella di Giffoni guarnita con miele e nocciole di Giffoni IGP.
A Salerno i mesi sono scanditi da eventi che ormai sono veri e propri appuntamenti con le tradizioni o con la vita mondana della città! Partiamo con uno tra i più attesi dell’anno, da salernitani e non: le Luci d’Artista. Fin dai primi giorni di dicembre e durante tutto il periodo natalizio Salerno è invasa da stupende luminarie che esplodono, si intrecciano e si arrampicano tra le strade cittadine; il tema cambia ogni anno e questa seguitissima manifestazione trasforma il tessuto urbano in un posto magico dove anche i grandi ritornano un po’ bambini. A settembre, il 21 del mese, ricorre la festa di San Matteo, il santo patrono, la cui statua è portata in processione per le strade della città durante una solenne cerimonia, che termina con uno spettacolo pirotecnico di fronte al mare. Ad aprile è la volta di una fiera ricca di suggestioni e rievocazioni storiche medievali, che si snoda tra le strade in un clima di festa ed esuberanza: è la Fiera del Crocifisso Ritrovato, legata ad un evento miracoloso avvenuto nel medioevo secondo cui il crocifisso della chiesa di San Benedetto mosse la testa. Pare che lo fece in segno di perdono verso Pietro Barliario, colpevole di aver fatto morire i suoi due nipoti dallo spavento a causa di un libro di negromanzia. Quest’occasione trasforma Salerno in un vero teatro all’aria aperta, popolato da mercatini, bancarelle, prodotti enogastronomici della tradizione e spettacoli artistici.