La Murgia Materana è una regione territoriale che più di ogni altra rappresenta lo spirito della Basilicata: all’apparenza aspra, dura, inaccessibile è stata invece culla della vita dell’uomo fin dalla Preistoria. Uomo e terra in questo luogo, da secoli, sono un’unica cosa e le tradizioni, le usanze, le devozioni si fondono nel paesaggio fatto di rocce e di macchia mediterranea, mentre la storia non smette di scorrere, tra passato e presente connessi in un eterno confronto fatto di richiami e suggestioni.
La Murgia materana o Parco della Murgia Materna è una regione territoriale che si trova in Basilicata al confine con la Puglia: l'area lucana rappresenta una parte delle più estese Murge, un grande altopiano compreso tra le due regioni. L'area occupa l’estremità orientale della Basilicata e si estende fin dentro la provincia di Matera e comprende anche la Gravina materana, ovvero un canyon calcareo solcato dal torrente Gravina e i Sassi di Matera, cioè i due quartieri della città detti Sasso Caveoso e Sasso Barisano caratterizzati dai tipici insediamenti scavati nella calcarenite, la pietra locale. La caratteristica che ha reso il Parco della Murgia Materana un sito di interesse mondiale è una costellazione di circa 150 chiese rupestri che fin dal Medioevo sono state edificate in questo territorio, ora riserva protetta, il cui nome completo è “Parco Regionale archeologico storico-naturale delle Chiese rupestri del Materano”. Le chiese, bellissime ed iconiche nella propria semplicità, sono scavate in grotte e gallerie rocciose. Ad aula unica o a tre navate, talvolta presentano piccole cupolette e, in alcuni casi, sono decorate con cicli di pitture murarie in parte ancora visibili. La loro presenza si deve anche e soprattutto alle comunità benedettine e bizantine che durante l’Alto Medioevo occuparono queste zone. Ma non finisce qui: sul territorio sono state ritrovate tracce di presenza umana risalenti al Paleolitico e al Neolitico. Grotte (come la famosa grotta dei pipistrelli), resti di villaggi (nei pressi di Laterza), necropoli e manufatti di vario genere non solo hanno un grandissimo valore storico, ma sono la testimonianza del profondo e arcaico legame che c’è tra questo luogo e l’uomo. Per quanto riguarda la flora e la fauna delle Murge, le specie arboree sono quelle tipiche della macchia mediterranea e tra i fiori si distinguono gli asfodeli bianchi e gialli (secondo la tradizione erano uno dei cibi dei monaci basiliani), mentre il falco grillaio è l’animale simbolo, che i più fortunati potranno vedere in volo nei cieli del Parco.
Le esperienze da vivere a Matera e nelle Murge sono tantissime e tutte vi faranno scoprire una dimensione pura e arcaica, dove tradizioni antiche si uniscono a paesaggi di straordinaria unicità. Le origini antiche si fanno sentire nelle chiese rupestri, sul verde dell’altopiano e tra le abitazioni dei Sassi, che puri e silenziosi si tingono ora di luce bianca, ora di luce dorata a seconda dell’ora del giorno o della stagione in corso. Visitare Matera e la Murgia significa prima di tutto scoprirne le sue caratteristiche fisiche: le vallate e le colline nate nel corso dei millenni, le sedimentazioni calcaree e i fenomeni di erosione causati dal Torrente Gravina fanno di questa zona una preziosissima testimonianza geologica, che racchiude in sé ere diverse: sarà, infatti, suggestivo e interessante soffermarsi presso le rocce che racchiudono gusci fossili, visibili lungo il camino. La storia continua presso le necropoli dell’età del Ferro di Muria Timone, Trasanello e Tirlecchia, per arrivare fino alle celebri chiese rupestri, chiese scavate nella roccia, ad aula unica o a tre navate, complete di absidi, altari e cupole anch'essi ricavati nella pietra delle pareti rocciose in cui si inseriscono. Le chiese, testimonianza di una dimensione arcaica, coprono un lasso di tempo che va dall’Alto Medioevo fino al XIX secolo e visitarle sarà un’esperienza suggestiva oltre che per il suo valore storico, anche per quello antropologico e spirituale. All'interno del Parco delle Murge sono disponibili diversi itinerari e c’è la possibilità di praticare trekking, biking e bird watching. Nella parte antica di Matera (presso il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano) sarà, poi, estremamente suggestivo e poetico passeggiare per le stradine lastricate che diventano salite, discese, per poi trasformarsi in scale, piccoli slarghi e sfociare in cortili di abitazioni che, un tempo abbandonate, ora sono nuovamente ripopolate. Apprezzare le abitazioni che quasi si intrecciano e si accavallano le une alle altre, fermarsi a guardare le massaie che ancora realizzano i cesti o sgusciano i legumi fuori l’uscio di casa vi riporterà indietro nel tempo; visitare il Duomo, le chiese barocche di San Francesco d’Assisi e di San Pietro Caveoso, quella di San Giovanni Battista di origine medievale e tante altre che arricchiscono il tessuto urbano vi riempirà gli occhi di bellezza. In estate, la luce del sole inonda strade ed edifici, mentre in inverno quella dei lampioni trasforma la città in un presepe lunare.
I piatti tipici della Murgia materana conservano tutti i sapori della tradizione gastronomica lucana, una cucina fatta da ingredienti che definiremmo poveri, semplici, ma dal gusto intenso e autentico profondamente legato alla terra e alle risorse locali. Cominciamo dal pane. Il pane di Matera è inconfondibile: preparato secondo un procedimento immutato nei secoli, il suo impasto è realizzato con semola di grano duro e lievito naturale che viene poi cotto in forno al legna. Il risultato è un pane alto e morbido all’interno, ma croccante e deciso fuori. Ottimo da consumare appena sfornato, regala grandi soddisfazioni anche da raffermo: la tipica “cialledda materana” , infatti è un piatto a base di pane duro ammorbidito con un condimento di olio, cipolle erbette e pomodori. Tipiche di questa zona sono anche le buonissime zuppe di legumi, da provare quella a base di cicerchie, antico legume simile alla fava, o la “crapiata”, un mix di grano, farro, lenticchie, ceci, fagioli, fave, patate e piselli. La pasta della tradizione, nella Murgia materana, è quella fatta in casa: gli strascinati (simili ai cavatelli) sono un formato tipico da gustare con ragù di carne o con le cime di rapa; le orecchiette invece, nella loro versione materana si preparano infornandole con un condimento di pomodoro, carne a pezzetti e formaggio. Uno dei secondi piatti più famosi, invece, è il baccalà, da mangiare con i Peperono Cruschi di Senise IGP. In una terra con una grande tradizione di pastorizia e allevamento non possono mancare pietanze a base di carne: da assaggiare è la salsiccia al peperoncino, i “cutturiddi”: uno spezzatino a base di carne d’agnello, cipolline, pomodori, alloro e rosmarino e l’antichissima “pignata”, carne di pecora con soppressata, patate, cipolla e pecorino. Per finire, passiamo ai dolci: uno dei più famosi e apprezzati è la torta di ricotta, e cioè una pasta frolla ripiena di ricotta di pecora, uova, zucchero e buccia di limone, una crema buonissima che una volta infornata assume una consistenza compatta e profumata. Troviamo, poi, le strazzate, preparate soprattutto durante il periodo natalizio: queste sono dei biscotti a base di mandorle, cacao, cannella e chiodi di garofano dal sapore che rimanda ad un’epoca lontana, proprio come le spumette, biscotti soffici e vaporosi a base di mandorle tritate e le cartellate, pasta fritta croccante a forma di rondella da mangiare con zucchero a velo o miele.
Gli eventi nel territorio della Murgia materana, comprendono feste, sagre e appuntamenti che si svolgono sia all’interno del Parco della Murgia, sia nei paesi di Matera e Montescaglioso. Le date da non perdere sono tante e ogni manifestazione è un’occasione preziosa per conoscere da vicino questa terra ancora per certi versi misteriosa e placida, ma dalla fortissima identità e ricca di valori e tesori da scoprire. Una delle feste più sentite in Basilicata è certamente il Carnevale e Montescaglioso vanta una tradizione lunga che affonda le radici nelle usanze contadine: le antiche comunità locali, infatti, festeggiavano con costumi in pelle di animale che poi si sono evoluti negli anni, diventando il segno distintivo di precise figure allegoriche. Il 19 marzo, sempre in questo comune, si festeggia San Giuseppe il 19 e l’Annunziata il 25: i due eventi si svolgono in modo analogo e prevedono l’accensione di falò tra le vie del paese a suono di canti e musiche religiose e popolari. Il 2 luglio a Matera si celebra l’importantissima festa della Madonna della Bruna, patrona della città: Matera, ornata da fastose e colorate luminarie, accoglie la processione cittadina che porta sul carro trionfale la statua della Vergine, che compie i “tre giri” nella piazza del duomo: il carro verrà distrutto e la celebrazione, ormai satura di sacro e profana, si concluderà con uno spettacolo pirotecnico. Sempre a Matera, appuntamento immancabile, ad agosto, è la Sagra della Crapiata: l’antichissima zuppa contadina vive in questa occasione un vero momento di festa e condivisione, dove la gastronomia si unisce all’orgoglio territoriale. Il pane di Matera è uno dei prodotti simbolo del territorio e ad ottobre è festeggiato con il Festival del Pane: un appuntamento dedicato alla tradizione di panificazione lucana e alla degustazione di questo celebre alimento. A dicembre,invece, è protagonista la città di Matera con le sue architetture, con le sue antiche abitazioni e con la sua aria di presepe arroccato: proprio per questo, il paese, oltre ad ospitare mercatini e bancarelle con prodotti gastronomici e artigianali, si anima anche con un suggestivo presepe vivente a cui prende parte l’intera collettività.