Molto spesso chi visita la Sicilia la definisce un “paradiso”, dove il sole abbraccia, il mare invita e il cibo aggrada. Ma sarebbe riduttivo limitare al buon cibo e alle belle spiagge l’essenza di quest’isola. La Sicilia è una terra di contrasti, difficile da spiegare ma facile da amare. Chi la visita la prima volta ne rimane stregato ed è molto probabile che vorrà farci ritorno per riviverne la magia, impossibile da afferrare in una volta sola. Come si può spiegare un posto in cui dal mare vedi il vulcano e dalla montagna vedi il mare? Come si spiega un posto dove la gente ti sorride anche se non ti conosce e dove se chiedi una direzione vieni accompagnato fino alla meta? Come si spiega una terra che ha subito tante dominazioni diverse, ma ha costruito un’identità unica e forte? Dove si possono scovare cinghiali selvatici ma dove è anche possibile ammirare i fenicotteri, dove ettari di aridità si alternano a floridi campi…Come parlare di una terra che sa essere terribilmente spietata e infinitamente bella?
“Non invidio a Dio il Paradiso perché sono ben soddisfatto di vivere in Sicilia”
(Federico II di Svevia)
A meno di 3 chilometri dalla punta sud della penisola Italiana, si erge maestosa l’isola più grande del Mediterraneo. La storia ha dimostrato che, sul piano geografico, la Sicilia è situata in una posizione strategicamente ideale: porta di accesso e di uscita dell’Europa. Se in numerologia il tre è il numero perfetto, la Sicilia se ne è fatta struttura. La trinacria con la sue tre punte mira a tre diversi continenti, è bagnata da tre mari e potrebbe essere ripartita in tre grandi micro-territori: la Val di Mazara ad ovest, la Val Demone a nord-est, la Val di Noto a sud-est. Il territorio siculo è prevalentemente collinare (più del 60%), tuttavia non mancano splendidi promontori che fanno da scenario naturale al Santuario di Santa Rosalia, alla riserva dello Zingaro, al Monte Cofano. Gli Appennini montuosi sono sparsi per tutta l’isola: partendo da Occidente e proseguendo in senso orario, la Sicilia ospita i Monti Sicani che fanno da scudo alla Conca d’Oro, le Madonie, dove spicca Castelbuono nota nel mondo per la produzione della manna, i Monti Nebrodi a nord-est con Cesarò, Floresta e il borgo più bello d’Italia del 2015: Montalbano Elicona. I Nebrodi si intersecano con i Monti Peloritani e in questa catena si ergono tanti paesini arroccati dal fascino irresistibile, come Savoca, paesino così autentico da essere stato il set del pluripremiato film: “Il Padrino”. Scendendo ci si imbatte in sua maestà l’Etna, vetta di Sicilia (3.343m), per poi proseguire a Sud con i Monti Iblei e i comuni di Monterosso Almo (anche questo da annoverare tra i borghi più belli d’Italia) e Chiaramonte, luoghi pieni di sicilianità. La parte centrale è in prevalenza collinare, lì sorgono città meritevoli di lode artistica come Caltagirone, patria della manifattura ceramica e Piazza Armerina che ancora custodisce intatte le testimonianze del passato. Seppur in netta minoranza, non mancano distese pianeggianti. Tra Mazara e Marsala, nei pressi di Trapani, le pianure consentono non solo una un’ottima produzione vinicola, ma anche di Marsala, Passito e Moscato, eccellenze autoctone. Parlare della costa siciliana presupporrebbe un capitolo a parte, ma va da sé che quasi 1.700 km di costa con quasi 1.000 di costa balneare compongono scenari suggestivi e sempre diversi. Ripide scogliere, baie, insenature selvagge, ghiaia, rocce laviche e sabbia di diversi colori si alternano, lasciando increduli anche i viaggiatori più esperti. La Sicilia consta inoltre di isole satellite quasi prevalentemente di origine vulcanica, Pantelleria, le Pelagie, Ustica, Le Eolie, le Egadi, con spiagge tra le più belle al mondo e paesaggi che lasciano di stucco. Questa Terra, fatta di microclimi e microambienti diversi per ogni zona è varietà di colori, di habitat e di paesaggi sempre invitanti.
Le esperienze che offre la Sicilia sono per tutti: giovani spericolati, amanti della natura, famiglie in cerca di relax, appassionati d’arte e così via. Cosa fare in Sicilia dipende dalla natura e dalle inclinazioni del viaggiatore che la sceglie. La primavera, in Sicilia, sa già di estate: per questo, anche a partire da aprile o da maggio, sarà bellissimo concedersi una visita a Mondello (quartiere di Palermo) con il suo celebre lungomare, percorrere i 350 gradini che collegano Ragusa alta a Ragusa bassa (Ibla) con l’incredibile vista che riserva, o visitare le saline di Marsala alla romantica e suggestiva luce del tramonto. Chi è alla ricerca della natura selvaggia, invece, potrà percorrere i sentieri le incantevoli spiagge della riserva dello Zingaro, fare bird watching all’oasi di Vendicari oppure addentrarsi sui crateri del vulcano attivo più alto d’Europa. Anche chi sogna un viaggio rilassante, dai ritmi tranquilli, sarà accontentato: in Sicilia non mancano eleganti centri cittadini capaci di unire mondanità e cultura, come Taormina con il suo teatro greco-romano tra i più belli al mondo o Cefalù dal duomo bizantino e le stradine affollate di suoni e colori, soprattutto durante l’estate. Per gli appassionati di arte e di storia, tappa obbligata ai siti archeologici di Selinunte e di Agrigento (che ospita la Valle dei Templi), capaci di regalare emozione e bellezza senza tempo. A Palermo, perdersi tra i profumi e gli aromi del tipico mercato di Ballarò è un’esperienza autentica, da non perdere, ma anche visitare Erice, piccolo e antichissimo borgo in provincia di Trapani, regala grandi: tra i vicoli si respirano secoli storia e dal castello la vista spazia fino alle saline di Trapani. Barche e traghetti saranno pronti ad accompagnare i viaggiatori sulle isole vicine (come Favignana o Pantelleria) alla scoperta di spiagge da sogno dove il mare si confonde con il cielo. In Sicilia le esperienze non mancano, aspettano solo di essere vissute.
La Sicilia ha una cultura gastronomica che parte dalla terra e dalla terra ne prende il segreto. Il cibo, in questa terra, è il risultato di alternanze culturali e di contributi che arrivano da tutto il mondo: dall’America Latina patate, pomodori e cioccolato e dai territori arabi, mandorle, pistacchi, zafferano, e le spezie dai sapori agrodolci. Molti prodotti sono stati insigniti di premi, riconoscimenti e certificati di qualità tra i quali ricordare le arance ragusane e il pistacchio di Bronte, usato in pietanze sofisticate o come ripieno per le celebri arancine (o arancini). Anche meritano il podio, basti citare il DOCG Cerasuolo di Vittoria e il vino DOC dell’Etna. Ogni zona della Sicilia ha le sue specialità che partono dai primi, per arrivare fino ai dolci, insuperabili per bontà e varietà. Durante il vostro soggiorno siciliano vi consigliamo di fare colazione, nei bar e nelle pasticcerie locali, con caffè e cannolo per inaugurare la giornata nel migliore dei modi. Spuntini e cibo da strada, inoltre, saranno un’ottima compagnia durante i vostri itinerari da viaggio: nelle zone di Palermo non potrete non assaggiare il pani câ meusa (panino con la milza) pietanza assolutamente tipica, dal sapore intenso difficile da spiegare a parole. Nell’elenco delle cosa da assaggiare c’è anche la pasta alla norma (con pomodoro , melanzane e basilico) che potrete trovare facilmente in tutte le zone dell’isola. Se siete dalle parti di San Vito lo Capo il cuscus di mare delizierà le vostre cene, insieme a grigliate di pesce accompagnate da verdure di stagione e da un buon vino bianco siciliano. Scegliere il dolce con cui terminare i pasti, per il viaggiatore, sarà un vero e proprio dilemma: paste di mandorla, cassate e cassatelle (ravioli dolci fritti ripiene di crema alla ricotta), granite di frutta, per non parlare della setteveli, una torta al cioccolato che si sviluppa per sette strati. Decidere qual è il dolce più buono? Lasciamo al viaggiatore risolvere questo difficile dubbio, ma scommettiamo che decidere sarà impossibile!
Gli eventi in Sicilia seguono le tradizioni popolari, i culti religiosi e la stagionalità dei prodotti della terra. Le sagre di paese, celebrano le materie prime e il cibo locale, ma sono anche occasione di festa e condivisione, dove gli artigiani approfittano per mettere in piazza le proprie creazioni. Quasi ogni paesino ha la sua sagra: in provincia di Catania tra giugno e luglio si tiene, a Maletto, la sagra delle fragole e ad Aci Trezza quella del pesce spada, sempre nel mese di luglio. A marzo, per gli amanti dei sapori del mare c’è la sagra della seppia a Donnalucata, provincia di Ragusa, mentre per chi preferisce i profumi della terra cè quella del suino nero e del porcino di Cesarò, ad ottobre, che esaltano profumi e sapori che danno fierezza e incentivano il senso di appartenenza. Non c’è momento dell’anno che non venga festeggiato in Sicilia. Il carnevale è spettacolare a Sciacca e ad Acireale con i carri a tema che invadono le strade. A Noto, quando sboccia la primavera, invece, fiumi di turisti la fanno visita per assistere alla sua tradizionale infiorata e in autunno Zafferana ospita una “Ottobrata” che è un simposio di stagionalità. Ma anche la tradizione popolare trova spazio tra gli eventi da annoverare, con l’Opera dei pupi (Palermo e Catania) e l’esposizione e creazione dei carretti siciliani (Ragusa, Agrigento, Palermo e Catania). In Sicilia i Festival non mancano e coinvolgono diversi ambiti. Per citarne solo alcuni ricordiamo il Taormina Film Fest, o il Wine Fest di Partanna. Ma le feste, forse, più coinvolgenti e caratteristiche sono quelle che i vari centri cittadini dedicano al proprio Santo Patrono, occasione di allegria e condivisione anche per i meno credenti. Suggestive e affascinanti sarebbe impossibile citarle tutte o scegliere quali inserire in un elenco ideale. Ma per dare un’idea della portata e dell’importanza di questi eventi basterà dire che la festa della “Santuzza”, Sant’Agata patrona di Catania, è la terza festa cattolica più importante del mondo ed ospita, ogni anno, oltre un milione di persone!