Caprino d’Aspromonte

Il Caprino d’Aspromonte si ottiene con una lavorazione del latte riscaldato a 36-37 gradi, si aggiunge caglio di capretto, e a coagulazione avvenuta si rompe la cagliata con il “ruotolo” fino alle dimensioni di un chicco di riso. Dopo che si è raccolta sul fondo, la cagliata è estratta e trasferita nelle fiscelle di giunco, dove è pressata manualmente. Dopo qualche ora viene effettuata la salatura (a secco); per la stagionatura le forme sono poste su un ripiano di canne “cannizzo” o di legno in un luogo fresco. Sulla crosta compatta, di colore bianco nel formaggio fresco, giallo-bruno in quello stagionato, sono evidenti i segni della fiscella. La pasta è cruda, bianca avorio e morbida, ma tende a diventare dura e scura col progredire della stagionatura. Le facce sono piane, con un diametro di 18-20 cm, uno spessore di 6-7 cm e il peso varia da 1 a 2 kg. Il sapore è dolce tendente all’acido e inoltre sprigiona una nota di selvatico. Il Caprino d’Aspromonte viene commercializzato fresco nei territori dell’Aspromonte in provincia di Reggio Calabria come formaggio da tavola o stagionato per la grattugia.

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