Viggianello

Viggianello è un antico borgo in Provincia di Potenza dalle origini antiche, circondato da paesaggi naturali incontaminati di rara bellezza. Compreso tra i borghi più belli d’Italia è la meta ideale per chi sogna un soggiorno tra arte e natura, storia e attività all’aria aperta, in quella suggestiva e selvaggia cornice che è tutta l’area del Pollino di cui Viggianello fa parte.
Lontano dai circuiti del turismo di massa, eppure conosciuto e frequentato dagli amanti delle terre autentiche, questo paese offre esperienze indimenticabili capaci di mostrare ai viaggiatori il vero cuore della Basilicata.

Viggianello è un borgo in provincia di Potenza, collocato ai confini tra Basilicata e Calabria, all’interno del Parco Nazionale del Pollino (la riserva naturale più grande d’Italia). La sua posizione geografica è ricca di suggestioni: Il piccolo paese si eleva a 500 metri di altezza sul livello del mare ed è arroccato su uno sperone di roccia in un territorio in prevalenza collinare. Completamente immerso tra il verde della natura circostante che in primavera si colora del giallo delle ginestre, sovrasta tutta la zona del Mercurion, un’area geografica segnata dal fiume Mercure (importante risorsa idrica che attraversa anche Viggianello, per questo nominato Borgo dell’Acqua) che anticamente ospitò i monaci greci di culto basiliano, le cui piccole chiese e cappelle votive, sebbene alcune oggi siano ruderi, mostrano ancora tracce di quel passato lontano. Le origini del suo nome sono avvolte nella leggenda: si dice che una regina barbara perse il suo anello nel fiume Mercure, uno dei suoi seguaci riuscì a trovarlo ed esclamò “Vidi anello!”: la regina felice, chiamò il borgo “Vidianello”. Probabilmente scelta dai romani come roccaforte, fu successivamente abitata oltre che dai monaci basiliani nel IX secolo, anche da longobardi, bizantini e, in seguito, normanni i quali diedero impulso nuovo alle costruzioni dell’abitato ed edificarono il castello con la torre a pianta quadrata, che in epoca sveva prenderà le sembianze dei classici castelli federiciani. In epoca medievale e rinascimentale il borgo continuò ad essere abitato (come feudo), fino a diventare un comune autonomo in epoca moderna. Ancora oggi, visitando Viggianello, è possibile perdersi tra le epoche storiche che si sono succedute e che emergono nelle stradine e nelle piazze, tra modernità e tradizione, rendendo questo paesino una delle mete più caratteristiche della Basilicata.

Viggianello ha un’antica e radicata tradizione gastronomica che renderà felice chi ama i sapori intensi della tradizione, ottenuti secondo i metodi e le ricette contadine di una volta. Un posto di rilievo nella cucina locale è occupato da cereali, legumi e da ortaggi. Da provare la Minestra ‘mpsstata (minestra “impastata” con patate e verdure di stagione),l a Rappasciona (misto di cereali e legumi) e la Ciambott, a base di peperoni. anche i funghi sono un prodotto tipico, da usare per condire primi piatti o da mangiare sott’olio. Chi visita Viggianello, dovrà assolutamente assaggiare la polenta con sugo di salsiccia e paste fatte in casa come i” Rasckatìeddri” ( simili ai fusilli), i Kavatìeddi (gnocchetti), le lagane con i fagioli o con i ceci e la pasta condita con la mollica di pane. Anche la carne è la base di molte ricette della tradizione. Da non perdere è “A scòrza du pùorcu” (cotica di maiale), i “Rummulèddi” (polpette), l’agnello con le patate e la trippa con i fagioli. Per finire, i dolci, dagli ingredienti semplici e dalle ricette poco elaborate, sono ancora quelli preparati una volta, dal sapori che ricordano epoche lontane: i Cannariculi ,bocconcini di pasta fritta, i ciciràta (struffoli), le crispedde (graffette dolci), e le rosecatàrr, ovvero le chiacchiere, tipiche del carnevale da mangiare accompagnate dal Sanguinàcciu o Timbàgnu (sanguinaccio).

Gli eventi e gli appuntamenti di Viggianello, conservano tutti un profondo legame con il territorio e con le antiche tradizioni della originaria cultura contadina del borgo. La Pasqua è una festività molto sentita e, il Venerdì Santo, viene rappresentata la Via Crucis per le strade del borgo, rappresentazione arricchita di ( veri e propri “pianti” o “lamenti”) eseguiti con gestualità tragica e ricca di pathos. Tra gli eventi più caratteristici ci sono i festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola: la prima settimana dopo Pasqua e l’ultima settimana di agosto. Durante la festa svolgono i riti arborei, riti ancestrali, che prevedono l’abbattimento di due alberi (pitu e rocca, ovvero e cerro abete), trasportati da buoi in paese e poi aissati e uniti in matrimonio. I festeggiamenti sono scanditi i balli, canti e musiche tradizionali. La terza domenica di agosto si festeggia la Madonna del Carmine: durante la celebrazione dell’evento i fedeli offrono alla Madonna i cirii (covoni in legno ricoperti di grano, ai quali talvolta è appeso un animale) in un’atmosfera allegra caratterizzata dal rituale del ballo con la falce. Ma Viggianello si celebrano anche i gusti e i sapori locali: da ottobre a novembre, tutti i weekend sono dedicati a degustazioni di piatti tipici durante l’evento “Il gusto del Pollino”, una sagra in cui ritrovare gli antichi sapori tra musiche, artigianato e mercatini. Infine non si può non citare il Carnevale di Viggianello, che da anni si festeggia con sfilate di carri allegorici e cortei mascherati in un’atmosfera di festa e folklore, comune a molti centri del Pollino, che grazie a questi eventi e manifestazioni conservano ancora intatta la propria identità.

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