Durante un soggiorno in Calabria, chi ama esplorare la natura selvaggia e incontaminata per dimenticare lo stress e ritmi della vita di tutti i giorni, non potrà fare a meno di visitare il Parco Nazionale del Pollino. Qui, sulle alture dell’omonimo monte, a sua volta circondato da valli e alte montagne, si potrà riscoprire una dimensione nuova e, perché no, conoscere meglio anche se stessi.
Il Parco Nazionale del Pollino, la riserva protetta più grande d’Italia, si estende per 192.565 ettari, abbracciando due regioni – Basilicata e la Calabria – e ben 56 comuni. Sul versante Calabrese, il Parco si presenta più aspro e più irto che su quello lucano, ma forse è anche questa caratteristica che lo rende ricco di fascino e di autenticità. Il Parco comprende ben 5 vette che superano i duemila metri: Serra Dolcedorme, Monte Pollino, Serra del Prete, Serra delle Ciavole e Serra di Crispo e, in territorio calabro, è attraversato dal torrente Raganello e da Lao, i quali danno vita a gole suggestive e piccole grotte.
Le esperienze che riserva il Parco Nazionale del Pollino in Calabria sono tante, ma hanno una cosa in comune: tutte sono profondamente legate al territorio e tutte vi faranno scoprire il lato più vero di questa regione. Nella riserva più grande d’Italia, è chiaro che una posizione privilegiata spetti alle attività outdoor da vivere in totale contatto con la natura. In ogni periodo dell’anno potrete scegliere diversi itinerari per escursioni e trekking: anche in inverno, infatti, con bastoni e ciaspole ai piedi è possibile addentrarsi tra le distese innevate. Qui sarà un piacere respirare l’aria frizzante delle vette e godere di panorami unici. Praticare rafting e canoyng lungo il fiume Lao, regalerà forti emozioni e brividi di adrenalina, lungo percorsi segnati da torrenti, canyon e pareti rocciose. Anche percorrere i sentieri in mountain bike è un’attività che trova largo spazio in questo territorio che, soprattutto in primavera e in estate, diventa meta di ciclisti e sportivi. Se tutto questo non vi basta, preparatevi ad un viaggio “in verticale”, calandovi tra stalattiti e stalagmiti nella grotta Serra o nella grotta di Panno Bianco (entrambe presso Cerchiara). Chi è alla ricerca di soggiorni in pieno relax, invece, avrà altre bellissime proposte da valutare: gli appassionati di fotografia potranno sperimentare i romantici colori del foliage che, da settembre fino a novembre, investe la natura incontaminata del Parco. Incontrare culture e popoli diversi, invece, sarà possibile visitando una delle tante comunità albanesi (Arbereshe) che dal XV secolo sono stanziate in Calabria (arrivate qui per difendersi dalle antiche invasioni dei Turchi): Civita, fondata proprio da una di queste comunità nel XV secolo, conserva intatte la lingua, la cultura e le usanze. Ad oggi è uno dei borghi più belli d’Italia, e il suo “Ponte del Diavolo” è un’attrazione storica e suggestiva da non lasciarsi scappare. Infine, chi è alla ricerca di scorci rustici e pittoreschi sarà felice di visitare i borghi e le comunità montane: il Parco del Pollino ne racchiude diverse (come Acquaformosa, Orsomarso, Morano Calabro ecc…) e proprio qui si incontreranno pastori, contadini e artigiani che ancora svolgono antichi mestieri, immersi nelle tradizioni della propria terra.
Il Parco del Pollino, sul versante calabro, riserva ai viaggiatori sapori antichi. Questi sono legati ai frutti del lavoro nei campi, svolto dai contadini che ancora popolano i borghi dell’entroterra. In ogni stagione la cucina è varia e vasta, a partire dai primi piatti: come la pasta “amuddicata”, ovvero pasta (un formato simile ai bucatini) con mollica e acciughe, piatto povero, quanto buono e le lagane (simili alle tagliatelle, ma più corte e larghe) che, servite con i ceci, scaldano gli inverni con il sapore della terra. Ortaggi e verdure, invece, arricchiscono i secondi: la minestra di verza, cotiche e fagioli è una vera tradizione, così come peperoni e melanzane ripieni, immancabili durante cene o pranzi estivi, per non parlare della zuppa di lenticchie di Mormanno (CS), ora Presidio Slow Food. Nel Parco del Pollino calabrese anche il pane cotto a legna è speciale, soprattutto quello di Cerchiara (CS): croccante e consistente ha la caratteristica di mantenere intatti sapore e fragranza anche dopo qualche giorno. Come gustarlo al meglio? Magari accompagnato da un calice di Pollino D.O.C. Cosentino, da una fetta di Pecorino locale e da un salume ottenuto con il Nero Calabrese. Questo è un suino che vive allo stato brado proprio sul Pollino e i cui derivati sono protetti da un’associazione (l’Associazione Nero di Calabria) che ne valorizza e diffonde la cultura gastronomica.
Elencare tutti gli eventi che si tengono nel territorio del Parco del Pollino calabrese sarebbe davvero impossibile. Ogni città, borgo o paese ha i propri, e ogni periodo dell’anno è occasione di feste, sagre e celebrazioni religiose. Quelle legate al carnevale sono forse le più famose: in provincia di Cosenza a San Sosti si svolgono grandi festeggiamenti, così come a Castrovillari, premiato per il suo carnevale che si tiene da oltre 60 edizioni e rientra tra gli eventi storicizzati d’Italia. Nelle terre calabre sopravvive una religiosità profonda, legata a culti e tradizioni popolari: durante la Pasqua, sono tanti i centri che si animano di riti e celebrazioni. Ricordiamo la Pasqua Albanese, che interessa l’omonima comunità e prevede festeggiamenti al suono di canti e balli popolari, indossando i costumi tipici. Il Giovedì Santo a Verbicaro, ha luogo il suggestivo spettacolo dei “Vattienti”, fedeli in processione che si percuotono e si autoflagellano fino a sanguinare. E come non citare sagre e manifestazioni dedicate alle eccellenze gastronomiche? A novembre una delle più caratteristiche è la Festa d’Autunno a San Donato di Ninea (CS), in cui i partecipanti potranno scoprire le celebri castagne locali, tra danze e musiche folkloristiche che animeranno questo piccolo centro fatto di stradine e scorci pittoreschi. In Calabria l’anno si conclude con la magia del Natale: durante le festività natalizie, all’interno dei tanti borghi antichi, i classici mercatini convivono con la rappresentazione del Presepe Vivente: in provincia di Cosenza, Morano Calabro, Laino Castello e Aieta sono solo alcuni dei centri dove la collettività intera, si riunisce per partecipare ad un evento che abbraccia spiritualità e costume.