Parco Nazionale Aspromonte

Il Parco Nazionale dell'Aspromonte, una terra che a molti può sembrare misteriosa e non semplice da vivere è in realtà uno scrigno di meraviglie che si apre solo a chi vuole conoscerla davvero. Il Parco Nazionale d’Aspromonte nasce nel 1989 per tutelare il patrimonio naturalistico della sezione aspromontana dell’ex Parco Nazionale della Calabria. Oggi è una realtà di grande bellezza e valore naturalistico, che incanta per la diversità e la ricchezza degli ecosistemi, per la sopravvivenza di antiche tradizioni di alto valore antropologico e per l’arte e la cultura che investono i borghi del suo territorio. Tutte queste caratteristiche ne fanno un luogo da scoprire, dove ancora potersi stupire e meravigliare.

Il territorio del Parco dell’Aspromonte si trova all’interno della provincia di Reggio Calabria. Il suo nome si deve al Massiccio montuoso dell’Aspromonte, appartenente alle Alpi meridionali o Alpi calabresi. Il Parco si estende per più di 65.000 ettari e abbraccia ben 37 comuni (Africo, Antonimina, Bagaladi, Bova, Bruzzano Zeffirio, Canolo, Cardeto, Careri, Ciminà, Cinquefrondi, Cittanova, Condofuri, Cosoleto, Delianuova, Gerace, Mammola, Molochio, Oppido Mamertina, Palizzi, Platì, Reggio Calabria, Roccaforte del Greco, Roghudi, Samo, Sant’Agata del Bianco, Santa Cristina d’Aspromonte, Sant’Eufemia d’Aspromonte, San Giorgio Morgeto, San Lorenzo, San Luca, San Roberto, S.Stefano in Aspromonte, Scido, Scilla, Sinopoli, Staiti e Varapodio) alcuni dei quali compresi anche nell’Area Grecanica: quell’area geografica affascinante e per certi versi remota, che tra i suoi paesaggi rurali fatti di mulattiere tortuose, conserva ancora il linguaggio del greco antico che anticamente si parlava in questa terra. Il Parco, nel suo insieme, presenta una grande varietà di specie vegetali e animali e gode di particolari condizioni climatiche che favoriscono la presenza di un ambiente ricco di biodiversità e differenze paesaggistiche. Il versante tirrenico è caratterizzato da un sistema di faglie, in direzione nordest-sudovest, che determina la formazione di terrazze di differenti altezze, mentre il versante ionico presenta pendenze uniformi che degradano fino alla costa. Tra le suggestive foreste di faggio non è raro imbattersi in cascate e piccole oasi di pace immerse nel verde, solcate da fiumare e torrenti. Questi, gonfi d’acqua durante l'autunno e l’inverno, sono invece asciutti durante i periodi più caldi. Inoltre, nelle estese pinete è possibile ammirare il pino laricio, albero simbolo dell’Aspromonte e, in alcune zone, le coltivazioni di bergamotto dal profumo intenso che si mescola a quelli della natura circostante. I paesaggi incontaminati e la varietà territoriale fanno di questa zona l’habitat ideale per animali come il lupo, la martora e la volpe e di rapaci come l’aquila reale e il falco pellegrino che è possibile incontrare, se si è fortunati, durante rilassanti passeggiate o avventurose escursioni.

Nel Parco dell’Aspromonte non mancano attività da praticare all’aria aperta, esperienze indimenticabili all’insegna della storia e della cultura e tante altre cose interessanti da vedere e sperimentare. Questo territorio variegato e vitale, infatti, per la sua estensione e diversità paesaggistica offre tanto ad ogni tipologia di viaggiatore. All’interno del Parco, come è facile immaginare, abbondano gli itinerari per trekking o passeggiate. Uno dei più celebri e affascinanti è quello che segue le tracce di Edward Lear, scrittore inglese innamorato della Calabria che percorse l’area grecanica sul dorso di un asino: l’itinerario che parte da Pentedattilo arriva a Palizzi Marina tra una natura incontaminata, talvolta brulla e selvaggia. Un altro itinerario che vale la pena percorrere conduce da San Luca fino al Pietra Cappa, antico e imponente monolite incastonato nella montagna. Per gli amanti di fiumi e cascate è da non perdere, poi, l’itinerario verso la Cascata del Salino, che parte da Mammola. Non mancano anche ippovie e sentieri percorribili in mountain bike, mentre per rilassarsi è possibile accedere facilmente a rifugi e aree picnic. Anche in inverno il Parco ha molto da offrire: la zona, ricolma di neve, ospita sentieri percorribili con le racchette da neve e piste sciistiche per i viaggiatori più sportivi. Ma chi visita il Parco dell’Aspromonte dovrà assolutamente dedicare una sosta in uno dei borghi compresi nel territorio: Bova e Gerace con il caratteristico centro storico medievale regaleranno visioni uniche e pittoresche, mentre San Giorgio Morgeto con le sue sorgenti, il castello medievale e le sue stradine che si intrecciano vi farà innamorare della sua storia. Altri punti di interesse storico sono quelli che mostrano la presenza dei monaci basiliani in zona a partire dal X secolo: questi sono, per citarne alcuni, i resti del Monastero di Santa Barbara a Mammola e la chiesetta di San Leo ad Africo. E, per finire, chi invece non può fare a meno del mare durante il proprio viaggio, potrà visitare Palizzi Marina o Scilla dove godere di acque da sogno.

I piatti tipici che caratterizzano il Parco dell’Aspromonte sono tantissimi. Ogni comune, infatti, ha le proprie tradizioni gastronomiche e le proprie usanze culinarie. Tutte, in ogni caso, sono fortemente legate all’antica cultura contadina locale che in alcuni casi si unisce ad influenze orientali in grado di esaltare i sapori, rendendoli molto particolari. In Calabria non si può non partire dal pane: ancora oggi cotto in forno a legna è presente anche nella tipica variante della pitta, una pagnotta un po’ più bassa, ma altrettanto morbida, a forma di ciambella da mangiare farcita (“pitta china”). Come? Con ortaggi e verdure autoctone come peperoni, olive e patate dell’Aspromonte dalla pasta compatta e saporita oppure con ricotta e salumi. La pasta tipica è quella fatta in casa ai ferri. Una delle pietanze da non perdere sono i “maccaruni i casa”, pasta di formato lungo simile ai fusilli, poi condita con un sugo semplice di pomodoro o con ragù a base di carne di capretto. Altro primo piatto tipico è la pasta con i fagioli aspromontani, i “pappaluni”. Visitare l’Aspromonte e non assaggiare salumi e formaggi sarebbe imperdonabile: tutta la Calabria, infatti, vanta per questi alimenti una lunga tradizione di lavorazione artigiana. In particolare sono da provare il Caciocavallo di Ciminà (presidio Slow Food), i formaggi caprini del Monte Limina e il capicollo azze anca grecanico aromatizzato al peperoncino e finocchietto selvatico. Per i piatti a base di pesce dobbiamo invece spostarci a Mammola e Cittanova, celebri soprattutto per lo stoccafisso con le patate e peperoni. Per quanto riguarda i dolci, invece, accanto a quelli tradizionali che si ritrovano in tutta la Calabria, merita una menzione speciale il torrone nelle sue due varianti più famose, ovvero quella alla mandorle e il “cumpittu”, cioè ricoperto da un fitto strato di semi di sesamo: entrambe le alternative sono ottime accompagnate da frutta secca e dal Passito di greco di Bianco. Gli “agguti” sono tipici delle feste pasquali, realizzati con un impasto al forno, a cui si dà la forma di lettere dell’alfabeto e infine confetture e marmellate al bergamotto sono il ripieno perfetto per i bocconotti di pasta frolla. Dal bergamotto, oggi si ottengono tantissimi prodotti caratteristici e saporiti, come granite, bibite, liquori che daranno un gusto unico alle dolci pause fatte durante il vostro viaggio.

Gli eventi a cui partecipare nel territorio del Parco dell’Aspromonte sono davvero tanti tra sagre, manifestazioni, festival e feste patronali che si svolgono nei comuni presenti nell’area. Evento di grande importanza per l’identità locale è quello che si svolge a dicembre nel centro visita del Parco, presso Gerace, ovvero “L’oliva grossa di Gerace”: una manifestazione che celebra il famoso prodotto locale e il suo olio extravergine d’oliva tra musica e degustazioni. A Bova, a novembre, si tiene la Festa del vino, un evento per valorizzare le eccellenze enogastronomiche del territorio e assaggiare i prodotti tipici locali. Nel mese di maggio, a Cittanova, invece, si tiene “Cittanova Floreale” una mostra-mercato dedicata a piante e fiori in concomitanza con eventi culturali e spettacoli musicali. Ad agosto a Gerace, in occasione della festa di Sant’Antonio del Castello, si svolge il tradizionale ballo del cavalluccio, in cui un ballerino danza con una sagoma a forma di cavalluccio sulla schiena: questa sagoma è imbottita di petardi che scoppiano, ma nonostante questo la danza del ballerino non si ferma. Mammola nello stesso mese ospita due eventi imperdibili: la sagra della ricotta affumicata, un prodotto tipico da conoscere assolutamente e la sagra dello stocco, la cui pesca è praticata da secoli. Anche Reggio Calabria ospita eventi molto attesi: durante i mesi estivi si tiene la Rassegna di jazz nazionale e internazionale, che da molti anni fa di Reggio un punto di incontro e di riferimento per gli abitanti della città e dei comuni vicini. Nel mese di agosto è la volta del “Festival dello Stretto”, una serie di eventi e spettacoli a tema etnico-musicale in cui tanti artisti interpretano nel loro dialetto o nella loro lingua le tradizioni, gli usi e abitudini del Sud-Italia, per mantenere viva e unita un’identità culturale da mostrare in tutte le sue sfaccettature.

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