Quali terre attraversarono i Greci giunti sulle coste del Sud Italia per fondare le antiche colonie achee?
Quali fiumi navigarono e quali popoli incontrarono lungo le esplorazioni della nuova terra?
Immaginate di rivivere tutto questo in un’esperienza epica che, tra passato e presente, ci condurrà sulle orme degli antichi Greci in un viaggio che, partendo dalla sfarzosa città di Sybaris, arriva a Napoli, lungo rotte che attraversano luoghi millenari.
Il nostro viaggio partirà da Bari, di cui scopriremo l’antico centro storico e le sue tradizioni secolari. Ci sposteremo poi a Taranto, città dalla storia antica fondata dagli Spartani nell’ VIII secolo A.C. con il nome “Taras” e raggiungeremo Trebisacce, il cui nome deriva dalle sei vittorie (tres bis acies) che le legioni romane riportarono sull’esercito cartaginese. Dopo la sistemazione in hotel, una gustosa cena marinara concluderà la nostra giornata. Arriveremo all’area archeologica dell’opulenta Sybaris: la città-Stato (attuale Sibari) nell’Alto Ionio cosentino, fondata da coloni di stirpe achea nell’VIII sec. A.C. e divenuta in breve tempo una delle colonie più fiorenti della Magna Grecia; raggiungeremo Rossano, città dal glorioso passato bizantino, dove visiteremo la romanica Abbazia del Pathirion e vedremo il raffinatissimo Codex Purpureus Rossanensis, evangeliario miniato risalente al VI secolo, facendo tappa al museo della Liquirizia Giorgio Amareli. Visiteremo il borgo arbëreshë di Civita, tra i più belli d’Italia e viaggeremo lungo le rive del fiume Akalandros (oggi noto come Raganello). Valicheremo il Massiccio del Pollino (secondo gli antichi Greci, la dimora di Apollo). Navigheremo le acque cristalline del Fiume Lao a Laino Borgo e giungeremo infine a Praia a Mare sulle tracce di Enea sulla suggestiva spiaggia dell’Arcomagno. Arriveremo a Paestum dove ammireremo i celebri Templi, maestose testimonianze di epoca magnogreca e giungeremo, infine, a Napoli – l’antica Partenope, poi Neapolis – di cui scopriremo il suo centro antico dalla lunga e ricca storia, oggi patrimonio dell’Unesco.