Il Museo etnico Arbëreshe

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Forse non tutti sanno che la Calabria ha una storia profondamente legata con l’antica cultura Arbëresh (albanese) che ancora oggi vive attraverso i secoli. Queste comunità, sul finire del XV secolo, per sfuggire alle persecuzioni turche giunsero in terra Calabra.
Occuparono prevalentemente i territori che il condottiero albanese Giorgio Castriota aveva ottenuto da Alfonso d’Aragona e Qui diedero vita a nuovi centri perfettamente integrati nel territorio, presenti ancora oggi.
Nel tempo, la cultura Arbëresh è stata tramandata nei suoi usi, costumi e tradizioni sia ai propri discendenti, che agli abitanti dei paesi vicini, in un continuo scambio di esperienze e culture che sopravvive nel tempo.
Civita è un borgo fondato da queste antiche comunità, e il Museo etnico Arbëresh, ne illustra i valori, la storia e la cultura materiale e immateriale.

Il museo è nella piazza principale del borgo di Civita, in un palazzo storico che prima ospitava il Municipio. È stato istituito nel 1989 per accogliere manufatti e oggetti di varie categorie (costumi, attrezzi contadini, immagini della liturgia bizantina testimonianze fotografiche ecc…) legate alla cultura Arbëresh e alle sue antiche origini che affondano nel mondo pastorale e contadino.

Obiettivo del museo è raccontare al visitatore la storia che questa popolazione ha dovuto affrontare per affermarsi come comunità. Una storia non sempre facile, ma ricca di spiritualità, valori e tradizioni che sono state conservate con cura.

Il museo presenta un percorso espositivo diviso in sale tematiche che sviluppano una duplice narrazione: una dedicata alla città di Civita e l’altra dedicata alle diverse aree dell’Albania. Una delle sale più suggestive è sicuramente la Sala dei Totem, che ospita due alte strutture in ferro battuto somiglianti a due alberi con rami da sfogliare: uno mostra la storia del condottiero Giorgio Castriota Skanderbeg, l’altro delle fotografie del Ponte del diavolo, uno dei simboli di Civita. Grande attenzione è riservato anche al costume della tradizione: sono esposti sia quelli femminili (di gala, di mezza festa e quotidiano) che quelli maschili. Questi costumi, ancora oggi sono indossati dagli abitanti del borgo, soprattutto durante le feste religiose, come ad esempio il martedì di Pasqua. In questa occasione la musica, elemento cardine della cultura Arbëresh, accompagna balli popolari e momenti di preghiera, dando vita a momenti di gioia e intensa condivisione identitaria.

Il museo, inoltre, ospita al suo interno una biblioteca dedicata a testi sull’etnia albanese grazie ai quali è possibile documentarsi su questa cultura in modo completo ed esaustivo.

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