Castello Normanno Svevo

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L’incantevole paesino di Morano Calabro, Bandiera Arancione e annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, ospita tra le sue bellezze l’antico Castello Normanno-Svevo. La costruzione, come suggerisce il nome, ci riporta all’epoca lontana di Federico Secondo e della sua corte, tempo di condottieri, roccaforti e battaglie che ancora sembrano vivere tra i resti di questa antica costruzione.

Il Castello, come molte fortezze edificate anche a scopo difensivo domina dall’alto il borgo di Morano Calabro e l’intera valle del fiume Cascile, entrambi inglobati nella riserva naturale del Parco del Pollino.

L’impianto originario subì nel tempo diverse modifiche che ce lo hanno consegnato come lo vediamo oggi.

Attualmente resta una costruzione che, sebbene ridotta quasi allo stato di rudere, conserva ancora intatta tutta la sua maestosa potenza.

In epoca romana l’altura dove sorge il Castello era già conosciuta e veniva adoperata come punto di osservazione.

La base del nucleo medievale, infatti, reca tracce di opus incertum, probabile resto di antiche fondamenta romane su cui sorse un edificio molto più grande e articolato. Proprio intorno al 1200, in epoca sveva, infatti, le milizie vi posero la propria sede feudale con a capo Apollonio Morano: furono necessarie, quindi, importanti modifiche strutturali. La torre romana venne ampliata, fu edificata una cinta muraria e fatte costruire diverse sale: la fortezza era diventata un piccolo castello.

Massicci lavori furono eseguiti durante il ‘500, sotto il feudatario Pietrantonio Sanseverino che scelse il castello come dimora estiva. Furono necessarie esperte maestranze e più di trent’anni (dal 1514 al 1545) per completare il progetto. Un progetto ambizioso che si ispirava al famoso modello del Maschio Angioino di Napoli, richiamandone forme e volumi e sottolineando ancor di più l’aspetto difensivo della struttura.

Dal 1648 è proprietà dei Principi Spinelli di Scalea, che lo manterranno fino al 1811, in condizioni sempre più critiche. Numerosi furti e spoliazioni furono eseguiti ai danni del castello, nel 1733 subì danni strutturali per motivi non ancora chiari e durante il decennio francese (precisamente nel 1806) venne gravemente bombardato.

Un recente restauro è stato promosso negli anni 2000, questo mostra a grandi linee come doveva essere il castello all’alba del ‘Settecento.

Purtroppo molto è andato perduto, ma una buona parte della struttura si è conservata e, visitandola, non è difficile immaginare tutta la sua originaria maestosità e avere un’idea di come doveva essere questo luogo secoli fa.

Tra le antiche mura, infatti, è ancora ben visibile il suo impianto, articolato su tre piani di altezza, con più appartamenti al proprio interno suddivisi in diverse stanze, il tutto circondato da rivellini e da un fossato con ponte levatoio.
Chi visita questo posto respirerà aria di storia e di antichi casati che si sono succeduti nel tempo e in più potrà godere di una vista spettacolare sul borgo e sulla vallata.

 

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