Nei piccoli borghi dove l’identità è una questione di tradizioni, radici e usanze che si tramandano nei secoli, il tempo è scandito dalle stagioni e il ritmo di queste ultime dai riti antichi. Un tra i più caratteristici è rappresentato dalla Festa dei Perciavutti e si celebra in diversi paesi della Calabria l’8 dicembre, in concomitanza con la Festa dell’Immacolata. Questa tradizionale ricorrenza è organizzata in onore del vino nuovo, pronto per essere assaggiato dopo il periodo della vendemmia (periodo che da fine agosto dura sino a novembre): infatti il nome Perciavutti deriva dal verbo “perciare” e cioè forare (in questo caso le botti colme di vino). Uno dei centri in cui la festa dei Perciavutti è particolarmente sentita è Mormanno, un borgo in provincia di Cosenza situato nel Parco del Pollino. Per l’occasione, dopo i festeggiamenti in onore della Vergine Immacolata, nei quartieri del borgo si apre una dimensione antica fatta di storie, lavori di un tempo e sapori genuini. Tra i vicoli e le stradine si assiste alla riapertura le cantine (o i “vuttari”, come venivano chiamate una volta) dove avviene l’assaggio del vino nuovo accompagnato dalla degustazione dei piatti tipici della tradizione contadina. L’atmosfera è poi ulteriormente rallegrata da spettacoli musicali e dalla presenza di mercatini dove poter acquistare prodotti gastronomici e articoli d’artigianato.
Ma perché la festa dei Perciavutti cade proprio l’8 dicembre?
Come moltissimi riti popolari, la scelta del periodo dell’anno in cui vanno esercitati è accuratamente scelta e, molto spesso, prevede una stretta connessione tra la dimensione quotidiana legata al lavoro della terra e la sfera religiosa. Fino al XV secolo l’assaggio del vino nuovo era previsto nel mese di novembre, tuttavia oggi questa tradizione è slittata di un mese per via di alcune vendemmie tardive che vengono fatte proprio in questo mese. Per quanto riguarda invece il giorno, ovvero l’8 dicembre, sembrerebbe voler rimarcare una connessione con la Vergine, una figura che, in un certo senso, conserva un profondo legame con il vino: secondo le Scritture, infatti, fu proprio grazie al suo convincente intervento che Gesù, durante l’episodio delle Nozze di Cana compì il suo primo miracolo trasformando l’acqua in vino. Ecco perché, inoltre, nella tradizione popolare la Madonna dell’Immacolata Concezione è chiamata anche Madonna del vino.